Le 4 A della relazione facilitante nel Coaching - Andrea Farioli

Le 4 A della relazione facilitante nel Coaching

Le 4 A della relazione facilitante nel Coaching

“Il segreto, cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere  il cuore.
E’ allora, solo allora, che troverai il paese delle meraviglie”

Il Cappellaio Matto

Raffaello Rossi (autore di molti libri sulla comunicazione e sulla relazione d’aiuto) scrive: “Nella cultura della comunicazione di massa il singolo individuo si sente sempre più spesso abbandonato a se stesso, isolato in mezzo alla folla, incapace di ascoltare e di essere ascoltato.  Questa incapacità impedisce di osservare se stessi e gli altri con uno sguardo di accoglienza, di rispetto e di amore…” Forse è anche per questo che sentirsi accolti e ascoltati permette, nella grande maggioranza dei casi, di conquistare o riconquistare un migliore equilibrio nel rapporto con se stessi e con gli altri. Vediamo cosa significa focalizzarsi sulla persona analizzando quelle che vengono definite le 4 “A” della relazione di coaching: 

  1. Accoglienza
  2. Ascolto  
  3. Alleanza 
  4. Autenticità

Accoglienza

Significa fare spazio all’altro, alle sue peculiarità, alla sua meravigliosa unicità. Ecco di seguito alcuni degli elementi caratterizzanti:accoglienza di se stessi: per prima cosa dobbiamo sapere accogliere noi stessi, altrimenti non saremo capaci di farlo con gli altriassenza di giudizio: utile a non interrompere mai l’ascoltoempatia: per prendere il punto di vista dell’altro, ma poi distaccarsenegestione serena del tempo: per non avere fretta di arrivare alla soluzione

Ascolto

L’ascolto è la medicina naturale più potente del mondo, perché ha come primo risultato il fare sentire l’altro accolto, accettato, non giudicato. L’ascolto si articola e si compone in: domande, silenzi e feedback. Il Coach infatti perlopiù si mette in ascolto attraverso il silenzio, proteggendo lo spazio comunicativo del Coachee. Ha la possibilità di porre alcune domande, mostrando il proprio autentico interesse e infine può dare dei feedback di ascolto, ovvero delle restituzioni, per verificare la correttezza della comprensione o anche per aiutare la focalizzazione del Coachee su determinate parole o concetti comunicati.

Alleanza

Il Coach mostra una fiducia incondizionata nel Coachee e questo è un elemento imprescindibile nella relazione. Un aspetto davvero importante connesso a tale alleanza è che la fiducia incondizionata da parte del Coach favorisce  l’assunzione da parte del Coachee delle proprie responsabilità, orientandolo allo stesso tempo verso la scoperta di sé e delle proprie potenzialità.

Autenticità

Tutte queste modalità di cui abbiamo finora parlato perderebbero di senso e coerenza, se non fossero “intrise” dell’elemento che le rende davvero efficaci, ovvero l’autenticità. Se questa manca, il Coachee percepirà una sorta di ambiguità, perdendo così fiducia e desiderio di apertura e mettendo invece in atto tutta una serie di meccanismi di difesa e di chiusura. Se sei interessato ad approfondire l’argomento ti invito a leggere “L’essenza del coaching”, interessante libro di Alessandro Panniti e Franco Rossi.